CARLOUrna fatale del mio destino,Va, t'allontana, mi tenti invano;L'onor a tergere qui venni, e insanoD'un onta nuova nol macchierò.Un giuro è sacro per l'uom d'onore;Que' fogli serbino il lor mistero.Disperso vada il mal pensieroChe all'atto indegno mi concitò.E s'altra prova rinvenir potessi?Vediam.Torna a frugare nella valigiaQui v'ha un ritratto . . .Suggel non v'é nulla ei ne disse Nulla promisi s'apra dunque Ciel! Leonora!Don Alvaro è il ferito!Ora egli viva, e di mia man poi muoia!