ELVIRA
Ah! quest'alma, al duolo avvezza,
È sì vinta dal gioire,
Che ormai non può capir
Sì gran dolcezza!
Chi mosse a' miei desir
Il genitor?
GIORGIO
Ascolta.
Sorgea la notte folta,
Tacea la terra e il cielo,
Parea natura avvolta,
Avvotla in mesto vel.
L'ora propizia ai miseri,
Il tuo pregar, tue lacrime,
M'avvalorar sì l'anima
Che volo al genitor.
ELVIRA
Oh! mio consolator!
GIORGIO
Io cominciai: "Germano",
Ne più potei parlar;
Allor bagnai sua mano
D'un muto lagrimar.
Poi ripigliai tra gemiti:
"L'angelica tua Elvira
Pel prode Artur sospira;
Se ad altre nozze andrà ...
Misera, perirà!"
ELVIRA
O angiol di pietà
Sceso dal ciel per me!
E il padre?
GIORGIO
Ognor tacea ...
ELVIRA
E poi?
GIORGIO
Ei dicea: "Riccardo
Chiese e ottenea mia fede ...
Ei la mia figlia avrà!"
ELVIRA
Ciel! Solo a udirti io palpito!
E tu?
GIORGIO
"La figlia misera",
Io ripetea, "morrà"!
"Ah, viva!" ei mi dicea,
E stringemi al cor.
"Sia Elvira felice,
Sia lieta d'amor."