SERVILIA
Felice me!
VITELLIA
Posso alla mia sovrana
offrir del mio rispetto i primi omaggi?
posso adorar quel volto,
per cui d'amor ferito,
ha perdutto il riposo il cor di Tito?
SERVILIA
Non esser meca irata;
forse la regia destra e a te serbata.
(parte)
VITELLIA
Ancora mi schernisce?
Questo soffrir degg'io
vergrognoso disprezzo? Ah, con qual fasto
qui mi lascia costei! barbaro Tito,
il parea dunque poco
Berenice antepormi? Io dunque sono
l'ultima de'viventi. Ah, trema ingrato,
trema d'avermi oddesa. Oggi il tuo sangue...
SESTO
Mia vita.
VITELLIA
Ebben, che rechi? il Campidoglio
e acceso? e incenerito?
Lentulo dove sta? Tito e punito?
SESTO
Nulla intrapresi ancor.
VITELLIA
Nulla! e si franco
mi torni innanzi? E con qual merto ardisc
di chiamarmi tua vita?
SESTO
Sa una ragion potesse
almen giutificarmi?
VITELLIA
Una ragione!
mille n'avrai,
eccoti aperta
una strada all'impero.
Renderti fortunato
puo la mia mano? Corri,
mi vendica, e son tua.
SESTO
Basta, basta non piu, gia m'inspirasti,
Vitellia, il tuo furor. Arder vedrai
fra poco il Campidoglio, e quest'acciaro
nel sen di Tito...
VITELLIA
Eh, non ti credo;
m'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra,
ricorderai...
SESTO
No; mi punisca amore,
se penso ad ingannarti.
VITELLIA
Dunque corri; che fai?
Perche non parti?